Circolo degli investitori di Aprile 2025

Mercati in tempesta: chi ci ha seguito è rimasto illeso

Mercati in tempesta: chi ci ha seguito è rimasto illeso

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Cari membri del Circolo degli Investitori, ben ritrovati!

Questo mese ci siamo immersi in una delle puntate più dense, appassionanti e tecnicamente stimolanti di sempre. Una puntata che ha un nome e un cognome: Donald J. Trump. Il presidente americano che scuote i mercati con le sue dichiarazioni (e post) capaci di generare onde sismiche finanziarie, mandando in tilt analisti, investitori e fondi istituzionali. Ma noi, come sempre, nel nostro Circolo, ci siamo fatti trovare pronti, ancorati alle nostre regole, con il radar acceso e la barra del timone salda tra le mani.

Massimo e Manlio, i nostri immancabili capitani, hanno guidato la serata con la consueta lucidità. Partendo da un principio semplice ma potentissimo: quando il mare è in tempesta, non si corre, si osserva, si studia, si ragiona.

Massimo ha esordito con tono deciso: “Prof, oggi siamo come sentinelle nella notte. Con il faro puntato sulla volatilità”.  Manlio, con la consueta ironia tagliente, ha risposto: “E con la mappa dei dazi sempre davanti agli occhi. Altro che cartina geografica… qui si naviga tra i post di Trump!”

Un’apertura teatrale, ma concreta. Perché il teatro di questa puntata è il palcoscenico globale dei mercati finanziari, e le quinte si muovono al ritmo delle decisioni presidenziali.

Abbiamo rivisto insieme gli avvenimenti dell’ultima settimana, i movimenti dei mercati, i picchi di volatilità. Abbiamo fatto un lavoro da radaristi esperti, non da indovini. E abbiamo risposto alla domanda delle domande: che cosa possiamo fare, oggi, per proteggere i nostri portafogli e magari, dove possibile, cogliere opportunità reali?

E qui entra in gioco la prima regola sacrosanta della nostra filosofia operativa: protezione del capitale prima di tutto. In un contesto di forte incertezza come quello attuale, dove la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha fatto impennare la volatilità in modo strutturato, l’unica posizione veramente saggia è quella dell’attesa consapevole. Fermarsi, osservare, capire, e poi agire.

Manlio ha scandito con fermezza: “A volte, la miglior mossa… è non muoversi. Anche il non fare è strategia.” E Massimo ha rafforzato il concetto: “Esatto. Perché chi si muove a caso nella nebbia rischia di finire sugli scogli.”

Ma non è tutto. Manlio ha voluto aggiungere un passaggio fondamentale: “Ci vuole fegato per restare fermi, Max, più di quanto si possa pensare.” E Massimo, con il sorriso di chi sa di aver costruito una scuola su questo principio, ha risposto: “E disciplina, prof, è lì che si vede il soldato, o il trader, nel nostro caso.”

Durante la puntata abbiamo ricostruito i passaggi fondamentali degli ultimi mesi, ritornando a quanto detto nella puntata del 10 marzo: Massimo ha fatto una breve pausa chiedendo l’attenzione di tutti e ha mandato in onda un frammento di 45 secondi tratto dal Circolo degli Investitori di Marzo.

Un passaggio preciso, tagliente, che risuonava come una premonizione: “Sospendiamo l’operatività sugli indici, aspettiamo di capire l’evoluzione sui dazi.”
Quel filmato, mostrato all’inizio della puntata, non era solo un ricordo del passato, ma una vera e propria bussola operativa. La decisione di stare fermi non era frutto del caso, ma il risultato di un’analisi lucida e anticipatoria.

Rivederlo ha rafforzato una consapevolezza: in un contesto così instabile, la prudenza non è una rinuncia, ma un vantaggio competitivo. il presidente Trump ha prima imposto nuovi dazi a tutti i Paesi, dando un colpo netto al commercio internazionale, salvo poi, qualche giorno dopo, annunciarne una sospensione parziale di 90 giorni. Ma attenzione: la sospensione non vale per la Cina. Un segnale chiarissimo su quale sia il vero campo di battaglia in questa guerra commerciale globale.

Questo doppio colpo ha scatenato reazioni immediate e violente nei mercati: rimbalzi potenti sugli indici, movimenti repentini su petrolio, oro e rendimenti. Ma il tutto si è verificato in un contesto di volatilità estrema, ai limiti di quanto visto solo in momenti epocali come il Covid.

Manlio ha spiegato con precisione: “Il VIX ha toccato livelli sopra i 30, e la sua volatilità – il VVIX – era a 120. Sono dati da allarme rosso, Max.”

E Massimo ha aggiunto: “Siamo in piena burrasca. Non è il momento di spiegare le vele. È il momento di consolidare le posizioni.”

Manlio ha quindi condiviso una delle chiavi operative più interessanti della serata: l’osservazione congiunta di tre indicatori – VIX, VVIX – la ratio fra i due – per valutare il reale ritorno a condizioni operative accettabili. Finché VIX il non scende sotto i 30, e il VVIX sotto 120 e di conseguenza, la ratio non rientra in area 5-6, siamo ancora in piena tempesta.

Manlio esclama: “È come osservare il mare, Max. Finché non si placa, non mettiamo la barca in acqua.” Massimo risponde: “Esattamente, prof. E il nostro sonar sono questi tre dati.”

I nostri capitani hanno anche condiviso i segnali più significativi sul comportamento dei tassi, i segnali di rischio default impliciti nei Credit Default Swap, e la rottura delle correlazioni classiche (dollaro-oro, azioni-bond) che hanno accompagnato questa fase di altissima incertezza.

L’oro, asset rifugio per eccellenza, ha mostrato segni di tenuta, anche se ha subito scossoni. In questa fase resta una sentinella fondamentale, ma non solo, rappresenta anche un’opportunità operativa.

Ma non è solo la guerra commerciale a generare turbolenze. C’è un altro spettro che aleggia sui mercati: la stagflazione. Un termine che richiama gli anni ’70, ma che oggi torna prepotentemente alla ribalta. Crescita debole, inflazione persistente e tassi elevati: è una combinazione tossica per gli asset rischiosi, e ancor più per chi investe senza una strategia.

Massimo ha sottolineato: “Prof, è come guidare in salita con il freno a mano tirato. L’inflazione non scende, l’economia non accelera. Ma intanto i costi aumentano.” E Manlio ha aggiunto: “In queste condizioni, ogni passo va misurato al millimetro. Perché basta poco per perdere trazione.”

Questa tensione costante tra crescita e inflazione complica ulteriormente l’interpretazione dei dati macro e costringe gli investitori a rivedere parametri e metriche consolidate.

Durante la puntata Massimo e Manlio ci hanno presentato un’operazione a rischio definito, con una visione laterale-rialzista, e con margini contenuti. Una vertical strategy con scadenza a 90 giorni, perfettamente coerente con la finestra di sospensione dei dazi.

Un esempio concreto di come si può agire con cautela, mantenendo il controllo del rischio, sfruttando le condizioni offerte dal mercato senza forzare la mano.

Massimo ha scosso la testa, quasi divertito: “Prof, ma qui nemmeno la statistica ci salva più!”

Manlio ha sorriso e risposto: “No, ma la disciplina sì. E la pazienza. Due armi più forti di qualunque algoritmo.” “Quindi oggi, prima ancora di sapere cosa fare, dobbiamo sapere quando è giusto farlo”, ha insistito Massimo. “Esatto. Il tempismo è tutto. E in questo momento, il tempo dice: prudenza,” ha concluso Manlio.

Ed è qui che entra in gioco la nostra forza, la forza del Circolo, la forza della nostra community. Non improvvisiamo, non inseguiamo segnali, noi costruiamo strategie. Monitoriamo. Pianifichiamo. Proteggiamo.

E per farlo, servono strumenti. Come l’osservazione dei tre parametri chiave: VIX sotto 30, VVIX sotto 120 e la ratio tra i due in area 5. Solo allora potremo cominciare a pensare di tornare ad una piena operatività. Solo allora la macchina ci darà luce verde.

Massimo lo ha sintetizzato così: “Solo quando la burrasca si ritira, possiamo tornare a issare le vele.” E Manlio ha rilanciato: “Fino ad allora, tutti in coperta. Sguardo al radar. E nervi saldi.”

 “Magari… anche una buona tazza di caffè!” dice Massimo, smorzando… “Sempre doppio, Max. Come il margine sui future”, ribadisce Manlio.

Il cuore pulsante del messaggio di Massimo e Manlio è questo: prudenza attiva. Non vuol dire restare fermi e rassegnati. Vuol dire agire con giudizio. Mettere in campo operazioni selettive, con rischio definito. Gestire i margini. Difendere le posizioni aperte.

Fermarsi, quando serve, è già un’operazione, perché evita di fare danni, perché protegge il capitale, e perché prepara il terreno per raccogliere quando il terreno tornerà fertile.

Viviamo un momento straordinario. Forse irripetibile. Una guerra commerciale in atto. Un uomo solo capace di muovere i mercati con una frase. Gli indicatori classici che saltano. Le correlazioni che si spezzano.

Ma è proprio in questi momenti che si cresce. Che si diventa trader migliori. Investitori più consapevoli. Strateghe più completi.

Il Circolo degli Investitori è la nostra ancora. Il luogo dove non si ricevono segnali, ma strumenti. Dove non si danno risposte, ma si costruiscono domande intelligenti. Dove si impara a ragionare e a scegliere.

E allora chiudiamo con questo pensiero: non c’è tempo migliore di una tempesta per imparare davvero a navigare.

Alla prossima puntata, con nuove idee, nuove strategie, nuove riflessioni. E come sempre, con lo sguardo fisso sulla bussola della protezione del capitale.

E se ancora non fai parte del Circolo degli Investitori, è il momento giusto per entrare,  non restare fuori dalla stanza dove si prendono le decisioni migliori.

Iscriviti ora al Circolo degli Investitori e scopri cosa significa affrontare i mercati con metodo, lucidità e visione strategica.

Massimo e Manlio

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