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Report mensile
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Ci sono sere in cui i mercati non fanno rumore, sibilano. E dietro ogni curva del grafico, ogni spike, ogni oscillazione improvvisa, si nasconde un messaggio in codice.
Al Circolo degli Investitori di Maggio, quel codice è stato decifrato.
Non c’erano poltrone imbottite né luci soffuse, ma l’atmosfera era tesa come quella di un thriller in tempo reale. Bastava poco: un nome, una provocazione, un filo d’ironia. “Trump… nel pantano?”
Massimo aveva appena lanciato il suo guanto di sfida. Un’esca? No. Un allarme. E Manlio, da buon veterano delle battaglie macroeconomiche, non ha esitato un secondo a raccoglierlo, replicando: “Se questo è il pantano, allora prepariamoci alla giungla,”
Da lì, il sipario si è alzato su una delle serate più dense e cariche di tensione strategica degli ultimi mesi.
Nessuna introduzione classica. Nessun copione. Solo una domanda, lanciata come un dardo nella nebbia: come si naviga nell’era Trump?
Trump non è più un semplice market mover. È un catalizzatore di caos, una variabile fuori controllo che può ribaltare lo scenario in pochi caratteri. In un mondo in cui la politica monetaria arranca dietro alla comunicazione impulsiva, la finanza ha smesso di essere logica. È diventata istinto.
Manlio non ha girato intorno alla questione: ha parlato dei veri falchi dell’insider trading, quelli che non stanno tra i protagonisti dei film patinati di Hollywood, ma tra le righe dei report.
E il primo indizio, come nei migliori gialli, era lì: il VIX.
“È tornato sotto 20,” ha detto. “Ma chi pensa che sia finita, ha solo smesso di ascoltare.”
Già, perché guardare solo il VIX, è come fissare il dito e non la luna. E la luna, in questo caso, è il sistema completo della volatilità, con tutte le sue sfumature. La ratio con la volatilità implicita non ha ancora mostrato quel “3 a 0” che segna il via libera alla distensione.
Si avvertono segnali di distensione? Sì… ma avanti adagio.
Massimo ha fatto notare come, nonostante le turbolenze, le analisi delle scorse settimane si siano dimostrate chirurgicamente precise: dalle direzioni degli asset, agli strike delle opzioni. Tuttavia, “prudenza” resta la parola d’ordine.
Perché, se è vero che alcuni segnali incoraggiano una ripresa, è altrettanto vero che il mercato resta nervoso, e serve mantenere lucidità e disciplina.
Poi si è entrati nel vivo. Un focus importante è stato dedicato all’indice Economic Policy Uncertainty, che fotografa il clima d’incertezza delle politiche economiche mondiali.
Da qui, il punto cruciale: Trump è sì un market mover, ma lo è in modo anomalo, incontrollabile. Perché, quando una persona sola – senza passare dai canali istituzionali – muove i mercati, diventa chiaro che siamo in acque pericolose.
Massimo ha ricordato come questo tipo di instabilità sia stata già vissuta in passato, ma mai con un tale grado di personalizzazione del rischio. Non stiamo parlando di dati macroeconomici, ma di dichiarazioni individuali, di retoriche aggressive, di dichiarazioni lanciate con leggerezza che però spostano miliardi.
Come rispondere allora? Una delle strategie suggerite è stata quella di alleggerire la componente azionaria nei momenti di massima tensione e riallocare su asset meno correlati: dalle materie prime agli ETF strutturati. Una manovra che richiede preparazione, sangue freddo e strumenti adatti. “Non si improvvisa nulla,” ha ribadito Massimo, “si progetta, e lo si fa a mente lucida.”
È in questo contesto che Manlio ha aperto il capitolo della diversificazione ciclica. Una mappa operativa basata su asset che seguono i cicli della realtà, non i capricci delle borse: grano, mais, metalli. Asset che respirano stagionalità e fondamentali. Ma che, come ogni forza della natura, vanno compresi prima ancora che domati.
Il metodo Insider serve proprio a questo: leggere la marea prima che arrivi l’onda.
I riflettori si sono poi spostati sull’operatività concreta. Natural Gas e Argento sono stati i protagonisti del mese. Due asset con storie diverse ma accomunati da una stagionalità forte e da una volatilità che può diventare un’alleata, se gestita con criterio.
Sul Natural Gas, Massimo ha mostrato la costruzione di uno strangle sull’ETN UNG, e non sul future NG, per una serie di ragioni operative e didattiche, ma soprattutto per semplicità di gestione, UNG, essendo un ETN quotato in borsa, che offre esposizione al gas naturale in modo più semplice rispetto all’investimento diretto sui future del sottostante. Inoltre, le opzioni su UNG sono più liquide e distribuite, ideali per posizionamenti precisi su finestre stagionali come quella estiva. La scelta, quindi, non è stata casuale ma perfettamente coerente con l’approccio Insider Academy: replicabile, prudente, formativo.
Sull’Argento, la strategia adottata è stata tutto fuorché banale. Massimo e Manlio hanno scelto di costruire uno strangle asimmetrico, una struttura calibrata non solo sulla base dei prezzi, ma soprattutto sull’analisi della volatilità implicita, che rivelava un dettaglio tutt’altro che trascurabile: il mercato stava prezzando un rischio più elevato al rialzo che al ribasso.
La parte call, infatti, offriva premi significativamente più interessanti. E da trader esperti, non si sono fatti sfuggire l’occasione di monetizzare proprio lì, dove la volatilità esplode. Sul lato put, invece, hanno scelto una posizione più conservativa: strike profondo, ben distante, a protezione di una visione di fondo che rimane moderatamente rialzista sull’argento, soprattutto alla luce del quadro macro e del contesto stagionale.
Non a caso, la scadenza è stata fissata al 25 giugno. Una finestra breve, ma sufficiente a navigare una fase in cui il mercato ha tirato il fiato, complice l’accordo di sospensione sui dazi tra USA e Cina.
Infine, un dettaglio che solo chi studia le relazioni inter-asset può cogliere: il rapporto tra oro e argento. Massimo ha fatto notare come, in questo momento, l’argento risulti ancora sottovalutato rispetto all’oro. E quando il gap si amplia troppo, la storia ci insegna che qualcosa prima o poi si ribilancia.
“In sintesi,” ha concluso Massimo, “questa è una strategia costruita per incassare con intelligenza. Prendiamo la volatilità asimmetrica e la facciamo lavorare per noi, senza mai scoprire troppo il fianco.” Manlio ha annuito, aggiungendo: “Chi pensa che la complessità vada evitata, sbaglia. La complessità va cavalcata. Con metodo. Senza perdere il controllo.”
E proprio in questo contesto, la figura del trader non può più essere quella del solitario in cerca del colpo grosso. “Serve una rete, una community. Un luogo dove discutere ogni manovra, dove ogni operazione viene analizzata, rivista, calibrata.”
Poi, quasi come se volesse incidere la frase nel silenzio virtuale della sala, ha aggiunto:
“Ogni decisione deve poggiare su basi solide. Niente più ‘a sensazione’. Qui si lavora con il rigore di una squadra operativa.”
Uno dei momenti più apprezzati è stato quello sulla gestione emotiva. “Anche la strategia migliore,” ha ricordato Massimo, “salta se manca la disciplina. È come avere un’auto da corsa e chiudere gli occhi in curva.” E lì ha insistito: diario operativo, confronti costanti, analisi a posteriori. “Il Circolo non è solo tecnica,” ha detto, “è allenamento mentale, una palestra per restare lucidi quando il mercato si fa brutale.”
Poi è toccato a Manlio, che ha voluto aprire l’ultima grande parentesi della serata: la stagflazione. “Non esiste una ricetta fissa,” ha avvertito. “In questi scenari servono mosse flessibili, strategie protette, occhi aperti e mano ferma. Anticipare è l’unico modo per non restare travolti.”
E la serata si è chiusa con uno sguardo netto, diretto, senza fronzoli.
“L’estate sarà un campo di prova,” ha detto Massimo. “E l’epoca di Trump non è un ostacolo, è un contesto, e in ogni contesto… c’è un modo giusto per muoversi.”
Far parte del Circolo degli Investitori significa questo: trasformare la confusione in strategia, l’incertezza in lettura, il caos in metodo. Facendolo insieme, uniti, preparati, con l’esperienza di chi non teme le onde alte.
E per ogni onda… c’è chi affonda e chi manovra.
Unisciti al Circolo degli Investitori, non stare a guardare: le onde si stanno alzando, sali a bordo!
Massimo De Gregorio & Manlio D’Ortona
Massimo e Manlio
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