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Nella primavera del 2025, mentre molti trader ancora cercavano di capire che direzione avrebbero preso i mercati, a The Machine Academy si è combattuta una battaglia diversa. Una battaglia di metodo, consapevolezza e disciplina. L’ultimo slot del corso The Machine Academy 5, soprannominato affettuosamente da Massimo “San Manlio”, non è stato solo il momento conclusivo del corso, ma ha rappresentato anche il rituale appuntamento mensile di The Machine Academy: un appuntamento decisivo per fare il punto su strategia, posizionamento e mentalità operativa.
Massimo, il Capitano, lo ha detto chiaramente: “Ragazzi, qui non si gioca, siamo in trincea, ogni operazione è una scelta, ogni scelta ha delle conseguenze, e noi non lasciamo nulla al caso.”
Il loop operativo: costruzione e manutenzione
Il primo focus è stato sulla costruzione del loop: non un insieme casuale di operazioni, ma un sistema vivo, dinamico. Una macchina che funziona solo se ogni ingranaggio è al suo posto.
“Lo vedete questo trade su ZW? Lo abbiamo pensato settimane fa e non perché ci è venuto in mente per caso, ma perché il loop ce lo richiedeva” esclama Massimo con enfasi.
Il caso studio sul grano ha rappresentato la perfetta sintesi di logica e anticipazione. Struttura a termine in contango normale, fondamentali solidi, dollaro debole ma non distorsivo, ogni parametro è stato scandagliato per dimostrare una cosa semplice: il metodo non è teoria, è pratica pura.
“La forza non sta nella quantità di operazioni,” si è detto con convinzione, “ma nella qualità del pensiero che le guida. Ogni slot ha un suo ruolo. E se quel ruolo non c’è, non si forza. Si aspetta.”
Asset ciclici vs Asset in Trend
Cosa distingue un asset ciclico da uno in trend? Un asset in trend è come un fiume che scorre in una direzione chiara e costante. È spinto da dinamiche macroeconomiche o geopolitiche di lungo periodo, come la politica monetaria delle banche centrali, le tensioni internazionali o i cambiamenti strutturali nei consumi globali. Segue una traiettoria definita: può essere rialzista o ribassista, ma non ama le inversioni repentine. L’oro ne è un esempio perfetto: quando l’economia rallenta e l’inflazione galoppa, lui diventa rifugio, sale con lentezza ma decisione.
Un asset ciclico, invece, è come una marea. Sale e scende seguendo schemi ricorrenti, spesso stagionali o legati ai fondamentali dell’economia reale. Dipende da raccolti, scorte, domanda industriale. È sensibile ai cambiamenti climatici, ai trasporti, ai dazi. Più caotico a prima vista, ma perfettamente leggibile per chi ha le giuste mappe. Ecco perché richiede un approccio completamente diverso.
L’operatività sugli asset in trend si basa sul posizionamento progressivo: si costruisce lungo il cammino, si accompagna il movimento. Negli asset ciclici, invece, si lavora con precisione chirurgica: si entra e si esce, si sfruttano le onde come un surfista che conosce ogni risacca. Serve tempismo, freddezza e una profonda conoscenza dei cicli.
L’argento è stato definito “un ibrido con sbalzi d’umore”: a volte segue l’oro, a volte si comporta da metallo industriale. È nervoso, capriccioso, ma se capito, può offrire occasioni notevoli.
Il rame, invece, è stato al centro di un’operazione reale, costruita con uno strangle sbilanciato. Il suo comportamento riflette quello dell’economia globale e, in particolare, della Cina: se la Cina tossisce, lui starnutisce. Ma quella settimana, il Premium Yangshan raccontava tutt’altra storia: domanda solida, spread coerenti, scorte basse. Tutto fila.
Ed è proprio su questo scenario che è stata strutturata un’operazione a media scadenza (124 giorni), vendendo put per proteggere l’area più delicata del movimento.
La minaccia stagflazione: come si difende un portafoglio
Mentre i telegiornali si interrogano su rialzi o tagli dei tassi, Massimo echeggia: “Ragioniamo insieme: se abbiamo inflazione che non scende e crescita che arranca, cosa ci dice il portafoglio? E cosa ci dice il metodo?”. Manlio prontamente risponde: “Che siamo in stagflazione, e in stagflazione ci si difende. Si privilegia l’oro, si riducono le esposizioni aggressive e si sceglie la prudenza, non la paura.”
È in questo contesto che si comprende la centralità della scelta degli asset. Il grano, ancora una volta, torna protagonista: ciclico, prevedibile, perfetto per una strategia a lunga scadenza e con spread venduti in area protetta.
Margine, gestione e probabilità
Ma come sempre, un lungo segmento è stato dedicato alla gestione del margine, uno degli aspetti più sottovalutati dai trader, ma non dal metodo Insider Academy, “Ricordate, ragazzi, Il margine è la vostra benzina, se la finite per una manovra sbagliata, il viaggio si ferma. E nessuno vuole fermarsi a metà battaglia” esclama Massimo!
Nel caso della ratio su ZW, l’operazione è stata pensata per garantire:
“E ricordate sempre che Il nostro obiettivo non è azzeccare, ma gestire. Anche una posizione apparentemente in difficoltà può diventare vincente, se la gestisci con logica.”, continua Manlio.
Uno dei motti che ha risuonato in aula è stato: “I dati guidano. Le opinioni seguono.”
Ogni operazione – dallo strangle sul rame alla ratio sul grano – è stata supportata da dati reali. Niente sensazioni. Solo numeri, cicli, struttura a termine, scorte, movimenti di open interest.
“Qui non si va a naso. Si va con il radar acceso. E i radar si basano sui dati.”
Ogni trader ha un punto debole: il dubbio, la fretta, il bisogno di fare qualcosa. Anche questo tema è stato affrontato, perché imparare a stare fermi è una forma di forza. Non fare è una scelta, e se è fatta nel momento giusto, vale più di cento operazioni.”
I momenti “vuoti” nel loop sono stati letti come fasi fisiologiche, non come limiti, perché ogni slot riempito ha una logica. Ogni slot lasciato vuoto ha un senso.
Un altro concetto più volte evidenziato durante la sessione è stato il monitoraggio continuo delle operazioni.
Perché bisogna avere ben chiaro che mettere un trade e dimenticarselo, è come lanciare una bomba e non sapere dove cade. Non si fa. Ogni operazione va seguita, capita e accompagnata.
Sul finire della sessione, l’atmosfera si è fatta più intensa. Il Capitano ha chiesto silenzio. Poi ha guardato l’aula e con tono quasi austero ha detto: “Qui non si esce col patentino del trader, si esce con la mentalità del combattente. Quello che abbiamo fatto su ZW e HG non è una lezione, è un’operazione vera, è una missione.”
Poi, rivolgendosi a Manlio, “Prof, ci siamo?” e Manlio ha prontamente risposto: “Calma e gesso. I nostri sono pronti. La prossima tempesta non li troverà impreparati.”
Ed è proprio con questo spirito che si chiude l’ultimo slot di TMA5. Non un semplice modulo, ma una fase di addestramento avanzato. Una trincea in cui si impara a ragionare sotto pressione, a pianificare ogni movimento, a non lasciare niente al caso.
Ogni operazione vista durante questa sessione – dallo strangle sul rame alla ratio sul grano – ha avuto una sola regola comune: la coerenza col metodo, perché è il metodo che protegge, è il metodo che prepara, è il metodo che trasforma il caos in ordine.
Nonostante fossero passate due giornate dense di lezioni, analisi, operazioni dissezionate al microscopio e confronti serrati, loro erano ancora lì: occhi vivi, voce ferma, energia intatta. Nessun automatismo, nessuna stanchezza di rito, solo l’autenticità di chi crede profondamente in ciò che insegna.
“Le trincee dei mercati non fanno più paura. Perché adesso, quelle trincee, sono casa nostra.”
Vi aspettiamo al prossimo appuntamento The Machine Academy… la battaglia continua!
Massimo e Manlio
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